mercoledì 25 giugno 2014

Passeggiate d'Autore Milano - Serena Valietti: Muri in codice, muri da leggere. Writing, street art e spazio pubblico a Milano

Bombolette spray e stencil, poster e installazioni urbane, grandi murate e treni dipinti che portano i graffiti in tutta la penisola. Un viaggio tra il writing e la street art per le strade di Milano, tra storia, tecniche, protagonisti e soggetti che popolano un mondo di cui alla luce del giorno restano solo le tracce sui muri. Dalla Stazione Garibaldi fino nel cuore dell'Isola, con arrivo sorpresa di un writer che ci farà vedere i muri... dall'altra parte.

Appuntamento
28 giugno 2014
Ore 10.30
Piazza Sigmund Freud (Stazione Garibaldi) vicino ingresso MM2

10.00 euro/7.00 euro con Carta Più Feltrinelli
Info/Prenotazioni: paolo.melissi@yahoo.com - 3495712336


Il libro
Graffiti writing Origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia
di Alessandro Mininno
Biblioteca Contemporanea, Mondadori Arte, 2008

Scegliere un nome e scriverlo sempre, dovunque e a qualunque costo: un concetto semplicissimo su cui si basano tutte le scritte, meravigliose e orrende, che infestano senza pietà muri, treni e qualunque superficie urbana residua. Graffiti writing è il primo libro, in Italia, che apre una finestra sul mondo dei writers e lascia che siano proprio loro a parlare di tag (ovvero le firme), di lettere e di azioni vandaliche. Senza filtri e senza banalizzazioni, in modo diretto e trasparente. Si tratta dell’analisi puntuale di una delle più importanti sottoculture degli ultimi trent’anni, che resiste nel tempo e che non accenna a scomparire né a perdere vigore, nonostante repressione e cancellazione. È la cronaca di una rivolta, spesso inconsapevole, contro la saturazione pubblicitaria dello spazio pubblico e la dittatura della tinta unita.





L'Autore
Serena Valietti (Bergamo, 1983) si è laureata all'Università Statale di Milano in Mediazione Culturale con una tesi sulla poster art di Barbara Kruger, tra arte e attivismo nello spazio pubblico. Su questi temi ha scritto articoli, saggi brevi, biografie, testi critici, ha realizzato decine di interviste a street artists, graffitari, street photographers, fatto parte del team di lavoro del libro All City Writers (Carhartt, 2008) e firmato il catalogo della prima edizione di Moniker, Urban Art Fair tenutasi a Londra nel 2010. Oltre al focus sull'arte nello spazio pubblico, come giornalista freelance scrive di cultura, musica, processi culturali e sociali su Very Nearly Almost (Londra, Uk), Alias de Il Manifesto, Il Manifesto, L'Eco di Bergamo. E' una dei due coordinatori del workshop di giornalismo online dell'Università degli Studi di Bergamo.



lunedì 16 giugno 2014

Passeggiate d'Autore Milano - Matteo Speroni: Il respiro di Via Padova

Un racconto - per voce di Matteo Speroni, scrittore e giornalista de il Corriere della Sera - tra passato e presente per e immaginare il futuro di una delle strade più dense di storie e Storia. Dalle immigrazioni dell’inizio del Novecento fino a quelle attuali, tra integrazione e solidarietà, di vita difficile e di malavita, dalla “ligera” del dopoguerra ai giorni nostri. A partire dalla storia di Jess il Bandito di via Padova.

Appuntamento
21 Giugno
10.30 - via Padova angolo via dei Transiti, di fronte alla farmacia

10 euro/ 7 euro con Carta Più Feltrinelli

In collaborazione con Librerie la Feltrinelli e Satisfiction

Info/Prenotazioni: paolo.melissi@yahoo.com - 3495712336


Il Libro 
Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito - Milieu Edizioni

Arnaldo Gesmundo, classe 1930, milanese di via Padova, è stato uno dei sette componenti del commando di rapinatori che il 27 febbraio 1958 a Milano assaltò un furgone portavalori in via Osoppo, un colpo passato alla storia come "la rapina del secolo". Arnaldo, soprannominato dalla stampa Jess il bandito, non ha vissuto solo quell'esperienza, la sua esistenza è impregnata di avventura e storia, 50 anni di cronaca italiana e di "etica criminale". Jess si racconta in questa biografia, scritta a quattro mani con Matteo Speroni, autore milanese da sempre attento alla storie provenienti dai quartieri più periferici e vivi della città. Arnaldo, oggi un tranquillo pensionato, ricostruisce la sua vita come metafora di una generazione perduta, dalla Milano popolare degli anni bui del fascismo, all'immediato secondo dopoguerra con via Padova come paradigma sociale di quell'epoca e della città in continuo mutamento. La vita di strada, la vecchia mala milanese, la violenza cruda della guerra, dal rito iniziatico della fuga giovanile a Marsiglia, altro luogo simbolo, alla voglia di rivalsa dei primi furti, fino agli spettacolari assalti alle fortezze del danaro, banche e furgoni portavalori, la sua specialità. Una parte dell'opera ripercorre le terribili vicende di cui fu diretto protagonista nelle galere di tutta Italia dagli anni del boom economico fino alle rivolte carcerarie degli anni settanta. Prefazione di Antonio Di Bella.




L'autore
Matteo Speroni (Milano, 14 novembre 1965) è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in filosofia, lavora al ”Corriere della Sera” dal 1992.
Ha cominciato la carriera giornalistica alla fine degli anni Ottanta occupandosi di inchieste di cronaca nera (mafia, droga, immigrazione) per il mensile ”Società Civile”, diretto da Nando dalla Chiesa. Ha esperienze come attore (teatro, cinema, televisione) e come conduttore musicale in radio. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo “I diavoli di via Padova” (Cooper), che raccoglie ed elabora storie della zona di via Padova a Milano, il quartiere più multietnico della città. Nel 2011 esce “Brigate Nonni” (Cooper), romanzo ambientato in Italia, in un presente-futuro immaginario, nel quale centinaia di migliaia di anziani si trovano senza pensione - o scoprono di avere una pensione molto ridotta rispetto alle aspettative - e, poiché non hanno più nulla da perdere, decidono di fare la rivoluzione. 
Oltre ai romanzi, Matteo Speroni è autore di spettacoli teatrali in forma di reading, realizzati insieme con il cantautore, musicista e compositore Folco Orselli.





martedì 3 giugno 2014

Passeggiate d'Autore Milano - Eva Gabrieli: Il sacro e profano nella Milano spagnola

La prima immagine che ci viene alla mente della Milano spagnola è quella evocata dalla penna del Manzoni. Un luogo in cui spadroneggiano bravi e canaglie, l'autorità è volentieri connivente con i malvagi potenti, ma forte con i deboli e ingenui, e la politica più astuta è quella di non riformare i mali ma di nasconderli. E poi povertà, carestia e, sopra tutto, il conflagrare della peste. Un'epoca buia, di immobilismo culturale, poi ulteriormente oscurata degli spiriti della Controriforma, sempre più oppressivi.

Eppure nel Seicento Milano era una delle mete del Grand tour. Certo, una meta minore. Ma i visitatori ne lodavano la grandezza (Millain the great!), la qualità e la varietà delle manifatture, la bellezza dei monumenti, le collezioni di libri e opere d'arte, i gabinetti di meraviglie, il lusso ostentato dai ricchi abitanti, le sontuose feste, la disponibilità di merci provenienti da tutta Europa, la bontà e l'abbondanza dei cibi. Anzi, secondo il viaggiatore tedesco Johann Heinrich von Pflaumern, autore della migliore guida di viaggio del tempo, il Mercurius Italicus, Milano doveva essere considerata l'ottava meraviglia del mondo per la sua grandiosa architettura, le sue fortificazioni e la sua grande chiesa di marmo splendidamente decorata.

Andiamo allora alla ricerca di questa Milano, forse la più nascosta di tutte le Milano nascoste.

Per l'occasione sarà aperta per i partecipanti a Passeggiate la Sala del Grechetto a Palazzo Sormani


Appuntamento
Sabato 7 Giugno - 10.30
ingresso Pinacoteca Ambrosiana, piazza Pio XI, 2

10.00 euro / 7.00 euro con carta Più Giangiacomo Feltrinelli Editore
Info/Prenotazioni: 349.5712336 - paolo.melissi@yahoo.com


Il libro 
Giorgio Cosmacini - Il medico e il cardinale
Editrice San Raffaele
Il tragico scenario delle epidemie pestilenziali, nella Milano sforzesca e spagnolesca, rinascimentale e barocca, vide giustapporsi e contrapporsi tra loro il "governo medico-politico" e il "governo ecclesiastico" della peste ricorrente. Articolato negli oltre cento anni (1524-1632) di una storia cruciale, il libro indaga il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza medica e fede religiosa. Tale rapporto mutevole è personificato, emblematicamente, nelle figure dei medici Giovan Pietro Arluno, Ludovico Settata, Alessandro Tadino e dei cardinali Ippolito 11 d'Este, Carlo e Federico Borromeo. I diversi modi dello storico confronto offrono spunti e riflessioni d'attualità.

Altri libri: A.A.V.V. - Milano è una seconda Parigi (Sellerio)





L'autore
Eva Gabrieli è nata a Milano, si è laureata in archeologia preistorica all'Università Statale, specializzandosi in protostoria del Levante meridionale. Ha preso parte a numerose campagne di scavo in Italia e in Giordania, lavorando in particolare al Monte Nebo, a Madaba e a Umm al-Rasas. Ha ottenuto diversi attestati di qualificazione nel campo dei beni culturali, frequentando corsi e seminari patrocinati dalla Regione Lombardia, da istituti universitari e da istituzioni museali. Per molti anni ha alternato l'attività di archeologa a quella di interprete fieristica, lavorando inoltre per conto di agenzie di pubbliche relazioni, società di servizi e formazione. Abilitatasi come guida turistica, si è dedicata allo studio della storia e della storia dell'arte della propria città. Attualmente lavora in ambito editoriale e come operatrice culturale.